La Corte europea dei diritti dell'uomo ha ritenuto legittimi i controlli dei datori di lavoro sulle email aziendali. La pronuncia non legittima affatto controlli indiscriminati sulla posta dei dipendenti, ma si limita a ribadire principi già vigenti e codificati nelle linee guida del Garante della Privacy e nello Statuto dei lavoratori.
Il Jobs Act ha introdotto una tutela ulteriore per i dipendenti, stabilendo che i dati acquisiti tramite i controlli a distanza sono utilizzabili se è stata fornita ai dipendenti una comunicazione scritta. La sentenza di Strasburgo esamina solo il tema della legittimità del controllo, mentre nulla dice in merito alla congruità della sanzione comminata al lavoratore che ha dato origine alla controversia.
La pronuncia non è destinata a rivoluzionare le regole esistenti, ma può avere l'effetto positivo di sensibilizzare l'attenzione verso un tema spesso sottovalutato.