La trappola patent box. L’agevolazione era stata pensata per agevolare i redditi derivati da intangibili per favorire le aziende che investono in ricerca e sviluppo e non portano all’estero marchi e brevetti. La risposta del mondo dell’impresa è stata molto positiva. Tuttavia il diavolo spesso si nasconde nei dettagli e da quanto emerso è stata evidenziata più di una criticità. Spesso sono i dettagli a fare la differenza e in questo caso il dettaglio che rischia di far saltare il banco è il cosiddetto «nexus ratio» cioè il rapporto tra Costi Qualificati (spese di R&S direttamente riferite al Bene Immateriale) e Costi Complessivi (tutte le spese di R&S sostenute per il Bene Immateriale + costo di acquisizione + canoni di licenza + costi infragruppo totali). Al pari della quantificazione del reddito, tale rapporto ha delle peculiarità tecniche (determinazione e qualificazione dei costi di R&S in primis) tali da renderlo facilmente suscettibile di rettifiche. Ora, nel corso degli incontri tra Agenzia e professionisti è emersa la volontà di dare la possibilità ai contribuenti di concordare solo il reddito derivante da beni immateriali e non il reddito agevolabile. Una scelta che sembra miope in quanto farebbe rientrare dalla finestra il rischio fiscale che si vuole eliminare con gli accordi preventivi.