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Trasferire la sede non serve a sfuggire al fallimento italiano

Pubblicato il 30 giugno 2016 Il Sole 24 Ore ; Italia Oggi

Il trasferimento di sede in un altro Stato membro, con la permanenza in Italia del centro degli interessi princi­pali dell’attività, non blocca la procedura di fallimento e la competenza dei giudici italiani. È la Corte di Giustizia dell’Unione Europea a chiarirlo con l’ordinanza del 24 maggio scorso (causa C-353/15). È stata la Corte di appello di Bari a sollevare il quesito pregiudiziale d’interpretazione sul Regolamento 1346/2000 relativo alle procedure d’insolvenza, sostituito dal n. 2015/848.


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Scadenza del 17 novembre 2025
Iva Liquidazione mensile e trimestrale

Liquidazione IVA riferita a ottobre e versamento dell’imposta dovuta;liquidazione IVA riferita al terzo trimestre e versamento dell’imposta dovuta maggiorata degli interessi dell&rsqu...

Scadenza del 17 novembre 2025
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Versamento delle ritenute operate a ottobre relative a redditi di lavoro dipendente e assimilati (collaboratori coordinati e continuativi – codice tributo 1001).

Scadenza del 17 novembre 2025
Irpef Ritenute alla fonte redditi di lavoro autonomo

Versamento delle ritenute operate a ottobre per redditi di lavoro autonomo (codice tributo 1040).