Nei primi mesi di quest’anno, che è coinciso con la reintroduzione dei premi di risultato e welfare aziendale (art. 1, commi 182 e 184-191 della L. n. 208/2015), da più parti sono giunte lamentele circa il ristretto accesso alle agevolazioni fiscali, in quanto subordinato ai lavoratori delle aziende che hanno sottoscritto un contratto aziendale o territoriale con le associazioni sindacali comparativamente più rappresentative sul piano nazionale o dalle loro rappresentanze sindacali aziendali o dalle RSU. Ciò ha di fatto escluso i dipendenti più deboli, che ne avrebbero più bisogno: si tratta del personale che lavora nelle imprese piccole e medie, nelle aziende in crisi o in quelle dove il sindacato è meno presente.
Ebbene, da allora le cose sono cambiate, e in positivo, perché ad oggi anche le imprese di piccole e medie dimensioni (Pmi), prive di rappresentanza sindacale e che stipuleranno l'accordo aziendale, potranno beneficiare della detassazione dei premi di risultato (imposta sostituiva al 10%).