Risponde di impiego di denaro di provenienza illecita e non di riciclaggio chi utilizza direttamente i soldi sporchi nelle attività economiche, senza alcuna sostituzione delle risorse con altre utilità. Senza, cioè, farle prima fruttare in altro modo. È quanto affermato dalla Suprema Corte che, con la sentenza n. 30429/2016, ha accolto il ricorso di un presunto usuraio condannato per riciclaggio.