È corsa contro il tempo per tentare di realizzare concretamente le operazioni di assegnazione, cessione e trasformazione agevolate previste dalla Legge di Stabilità 2016, nell’attesa della sospirata proroga dei termini. Vediamo i dubbi principali. Riserve di rivalutazione: viene talvolta messo in dubbio che l’imposta del 13% che si versa annullando le riserve nell’ambito dell’assegnazione o della trasformazione sia sostitutiva tanto dell’imposizione sulla società quanto di quella sui soci. L’Agenzia dovrebbe, invece, confermare che questa imposta, esattamente come quella dell’8% (o del 10,5% per le società non operative), ha un effetto liberatorio anche per i soci, anche perché, in caso contrario, questi importi subirebbero una doppia penalizzazione rispetto alle ordinarie riserve di utili, e il costo dell’operazione crescerebbe a dismisura. Su minusvalenze e perdite sono molti i nodi ancora da sciogliere riguardano i componenti negativi che emergono dall’operazione. In merito alle società di persone, l’imponibilità del “sottozero” per il socio, seppur affermata dalla prassi (circolari n. 189/E/1999, n. 40/E/2002 e, in “controluce”, anche la n. 26/E/2016), non trova diretto riscontro nelle norme del Tuir. Infine, in tema di riserve è assolutamente necessaria anche la conferma che la disapplicazione del vincolo sulla distribuzione delle riserve, di cui all’ultimo periodo del comma 1, articolo 47, Tuir, non si limita all’importo su cui è stata corrisposta l’imposta sostitutiva, ma si estende all’intero ammontare delle riserve annullate per effetto dell’operazione.