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Assegnazione, soci e imprese all’esame-costi

Pubblicato il 20 settembre 2016 Il Sole 24 Ore ; Italia Oggi

In vista della scadenza del 30 settembre, le società rifanno i calcoli dei costi e dei benefici delle assegnazioni, considerando, oltre alle regole già note, gli aspetti particolari dell’operazione, illustrati per la prima volta nella circolare 37/E del 16 settembre. Nella determinazione dell’imposta sostitutiva, che costituisce il primo step del calcolo, occorre verificare se vi sono anche beni merce che escono per importi (valore catastale o normale) inferiori al costo fiscale. Da rivedere, sotto diversi profili, anche i calcoli per i soci. Per le società di persone, la circolare prevede la tassazione del socio se il costo della partecipazione scende sottozero (costo originario più plusvalenza assoggettata alla sostitutiva meno valore normale/catastale del bene assegnato) e ciò anche nelle assegnazioni con riserve di utili e dunque al di fuori dei casi indicati nell’articolo 47, comma 7, Tuir. Un pas­saggio fondamentale riguarda la contabilizzazione dell’uscita del bene. Se è vero infatti che, a prescindere dal criterio utilizzato, la tassazione sostitutiva è immutata (e così pure l’imposizione sul socio come dividendo che è indipendente dall’entità delle riserve annullate), vi sono svariate ricadute che derivano dal differente valore contabilizzato.