Oltre 40 articoli che vanno dalla riapertura della voluntary alla lotta all’evasione Iva, con le comunica-zioni dei dati di tutte le fatture e l’addio a tappe degli studi di settore. Non solo. Il decreto legge oltre alle misure di natura fiscale è pronto a imbarcare anche le norme per coprire le cosiddette spese indiffe-ribili di fine anno. Dal decreto potrebbe uscire, solo per confluire nel disegno di legge di bilancio, la rot-tamazione dei ruoli su cui i nodi da sciogliere sono ancora molti a partire dalla possibilità o meno di po-ter definire in via agevolata anche le cartelle di Equitalia con l’Iva, su cui l’Europa potrebbe dire sempre la sua stoppando almeno in parte l’operazione. Anche sulla voluntary disclosure per il contante sarebbe in corso una riflessione: alla fine con tutta probabilità si farà, ma con una stretta maggiore su chi certifica il falso. Il piatto forte del decreto restano le semplificazioni e la lotta all’evasione Iva. Si mette in moto la macchina per dire addio agli studi di settore. A partire dal prossimo anno d’imposta, infatti, arriveranno gli indici di affidabilità fiscale di imprese e lavoratori autonomi. Sarà poi un decreto dell’Economia a fis-sare modalità e termini per l’eliminazione progressiva della rilevanza ai fini dell’accertamento tanto de-gli studi di settore quanto dei parametri. Sul fronte delle semplificazioni fiscali il decreto punta a ridurre gli oneri da adempimento eliminando soprattutto alcuni obblighi di comunicazione e dichiarativi o ricor-rendo alle nuove tecnologie, come ad esempio la posta elettronica certificata per atti e avvisi tributari. C’è anche la pausa estiva: dal 1° al 31 agosto saranno sospesi gli effetti delle comunicazioni dell’amministrazione finanziaria e i versamenti. C’è poi la chiusura delle partite Iva “morte”: chi non svolge attività per tre anni riceverà una comunicazione del Fisco sulla cancellazione della partita Iva.