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La cancellazione delle presunzioni non può dimenticare i versamenti

Pubblicato il 17 novembre 2016 Il Sole 24 Ore ; Italia Oggi


L’intervento in materia di presunzioni scaturenti dalle indagini finanziarie operato nell’emendamento al D.L. 193/2016 approvato dalle Commissioni bilancio e finanze della Camera va completato. Infatti, la vo-lontà del legislatore sembrerebbe quella di abolire le presunzioni sui versamenti dei professionisti. Se la finalità è questa, l’intervento va portato a compimento non essendo stata completamente soppressa la presunzione relativa ai prelevamenti dai conti (rimasta per le imprese), che sarebbe stata sufficiente per adeguarsi alla declaratoria di incostituzionalità e avrebbe lasciato intendere che l’abolizione delle parole «o compensi» fosse riferita ai versamenti. Sarebbe, quindi, opportuno eliminare la presunzione relativa ai prelievi, anche in considerazione del fatto che i principi contenuti nella motivazione della sentenza della Corte Costituzionale risultano applicabili anche alle piccole imprese. Dovrebbe essere, altresì, abo-lita la presunzione relativa ai versamenti sui conti dei contribuenti non obbligati alla tenuta delle scrit-ture contabili, che proprio per tale motivo si possono trovare, ancor più dei professionisti, in difficoltà nel fornire la prova contraria. Resterebbe, naturalmente, ferma l’applicabilità della presunzione in esame con riguardo ai versamenti nei conti del coniuge e dei familiari dell’imprenditore, dei soci e dell’amministratore della società (nonché dei loro familiari): in tali casi la presunzione riguarderebbe, in-fatti, movimentazioni finanziarie riconducibili all’attività d’impresa.

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