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Pronti contro termine, niente stretta del fisco sui differenziali negativi

Pubblicato il 19 gennaio 2017 Il Sole 24 ore;Italia Oggi

I differenziali negativi derivanti da contratti di pronti contro termine “attivi” (posti in essere per realizzare operazioni di investimento di liquidità) non sono soggetti al regime fiscale degli interessi passivi, in quanto la loro funzione economica è quella di ricondurre il rendimento attivo di un impiego di capitali a quanto previsto dagli accordi contrattuali e non di remunerare la raccolta di capitale. È quanto emerge dalla sentenza della CTP di Torino, n. 1997, depositata il 19 dicembre 2016, che ha accolto il ricorso di una banca, annullando l’avviso di accertamento con cui le Entrate avevano contestato la non corretta determinazione degli interessi passivi indeducibili.

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Scadenza del 17 novembre 2025
Iva Liquidazione mensile e trimestrale

Liquidazione IVA riferita a ottobre e versamento dell’imposta dovuta;liquidazione IVA riferita al terzo trimestre e versamento dell’imposta dovuta maggiorata degli interessi dell&rsqu...

Scadenza del 17 novembre 2025
Irpef Ritenute alla fonte redditi di lavoro dipendente e assimilati

Versamento delle ritenute operate a ottobre relative a redditi di lavoro dipendente e assimilati (collaboratori coordinati e continuativi – codice tributo 1001).

Scadenza del 17 novembre 2025
Irpef Ritenute alla fonte redditi di lavoro autonomo

Versamento delle ritenute operate a ottobre per redditi di lavoro autonomo (codice tributo 1040).