Sulle royalties pagate a un soggetto estero non residente per l’uso di un marchio commerciale si applica la ritenuta d’imposta nazionale al 30%, e non quella al 5% prevista dalla convenzione bilaterale Italia-Paesi Bassi se il contribuente non è in grado di provare che il soggetto licenziatario è lo stesso che beneficia dei pagamenti. La sola dichiarazione di residenza fiscale dell’amministrazione straniera, infatti, non basta a superare la presunzione di interposizione fittizia contestata dal fisco italiano. In questo modo si è espressa la CTR Lombardia con la sentenza n. 5986/44/16.