Rottamazione cartelle con il dubbio per alcune Casse di previdenza privata che ritengono non applicabile la definizione agevolata. Due sono i motivi per i quali alcuni enti di previdenza dei professionisti si oppongono alla rottamazione: la definizione con il taglio di sanzioni e interessi di mora finirebbe con il gravare sui conti del bilancio e l’intervento pubblico sugli enti privati viene ritenuto illegittimo. Finora solo Cassa forense ha comunicato sul proprio sito, con una nota del 13 febbraio, che la rottamazione si applica anche agli avvocati. Una presa di posizione al momento “solitaria”. Più numerose, invece, sono le diffide all’ente gestore. Il primo ente a prendere ufficialmente una posizione contraria è stata la Cnpadc, la cassa dei dottori commercialisti, che ha diffidato Equitalia dall’accettare richieste di rottamazione. L’Enpab (biologi) ha fatto lo stesso. È di pochi giorni fa la notizia che anche la Cipag (Cassa geometri) ha seguito la stessa linea diffidando l’ente gestore dall’accettare richieste in merito. Ci sono poi Casse che non sono clienti di Equitalia e che quindi sono escluse dalla “possibilità” di rottamare. Tra queste: l’Enpacl (consulenti del lavoro), Inarcassa (ingegneri e architetti) e l’Enpap (psicologi). Cassa ragionieri è in una posizione ancora diversa, perché ha una sola annualità con Equitalia per cui l’impatto della rottamazione sui bilanci dell’ente è relativo.