La legislazione italiana che vincola il recupero dell’Iva del fornitore in caso di mancato pagamento da parte del cliente alla conclusione di una procedura concorsuale dovrebbe essere considerata, almeno a detta dell’avvocato generale della Corte di Giustizia (causa C-246/16), incompatibile con la legislazione dell’Unione. Con questa netta presa di posizione, che attende ovviamente l’avallo finale della Corte Europea, ritorna sotto i riflettori l’articolo 26, D.P.R. 633/1972, norma sulla quale il legislatore nazionale è intervenuto più volte con retromarce incomprensibili e ora palesemente contrarie al diritto unionale. L’assetto dell’articolo in questione è stato negli ultimi anni, infatti, oggetto di diverse modifiche.