Alla fine la Corte di Giustizia decide di non forzare la mano. E di salvare, nei fatti, la disciplina italiana della prescrizione. Almeno quando la sua disapplicazione da parte dei giudici ha come conseguenza una violazione del principio di legalità dei reati e delle pene per l’insufficiente determinatezza della legge applicabile o per l’applicazione retroattiva di una norma che impone un regime di punibilità più severo di quello in vigore al momento della commissione del reato. Con la sentenza depositata ieri, nella causa C-42/17, si mette la parola fine al caso Taricco, che molto ha fatto discutere gli operatori del diritto.