Il bonus alberghi per il 2017 e il 2018 si apre agli agriturismi e per gli arredi rafforza il “vincolo di detenzione”, cioè il periodo in cui è d’obbligo non rivenderli, che sale da 2 a 8 periodi di imposta. Sono queste,
in sintesi, le novità sul credito d’imposta per le strutture ricettive, originariamente previsto dall’articolo 10, D.L. 83/2014 e definito “bonus alberghi”, e successivamente prorogato e potenziato dalla Legge di Bilancio per il 2017 (la 232 del 2016). Stabilisce il decreto del ministero dei Beni culturali del 20 dicembre scorso, che ha dato attuazione alle disposizioni sul credito di imposta, che si considerano strutture alberghiere gli alberghi, i villaggi albergo, le residenze turistico-alberghiere, gli alberghi diffusi e quelle eventualmente individuate, come tali, da apposite leggi regionali. Rientrano nell’agevolazione anche le strutture che svolgono attività agrituristica. Il credito d’imposta riconosciuto è pari al 65%, fino ad un massimo di 200.000 euro, delle spese sostenute sia nel 2017 che nel 2018. Sono agevolabili anche le spese sostenute per l’acquisto di mobili e componenti d’arredo, compresi, tra gli altri, gli arredi e le strumentazioni per la realizzazione di centri benessere, che siano destinate sempre alle strutture ricetti-ve come sopra individuate, ma alla condizione che, come disposto dall’articolo 3, decreto del Mibact, la struttura sia anche oggetto di interventi di incremento dell’efficienza energetica ovvero di interventi relativi all’adozione di misure antisismiche, come appena individuati.