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Così si deduce la rottamazione

Pubblicato il 02 marzo 2018 Il Sole 24 Ore; Italia Oggi

Rottamazione dei ruoli 2017 con vista sulla prossima Dichiarazione dei redditi. Chi ha fatto accesso alla sanatoria, infatti, potrebbe aver versato somme deducibili dal reddito tassabile e quindi fruire di un risparmio fiscale che attenua l’esborso della rottamazione. La gestione di tali oneri in dichiarazione (730 o modello Redditi), presenta alcuni aspetti critici su cui occorre porre attenzione. Vediamo i principali. Il caso tipico che darà origine ad un rimborso Irpef è quello che riguarda la rottamazione di ruoli che avevano ad oggetto i contributi previdenziali. Più complicato è il tema che attiene alla deducibilità delle somme rottamate attinenti al contributo sanitario nazionale. Delicato è anche il punto che attiene al trattamento degli altri oneri che nell’ambito della rottamazione dei ruoli, sono in qualche modo accessori alle predette somme. Un secondo problema è quello che attiene all’individuazione dell’importo deducibile per i tanti che hanno scelto di rottamare rateizzando le somme dovute. Logica vuole in quest’ambito che l’importo dell’onere deducibile sarà ragguagliato al debito versato nel corso del 2017 rispetto al debito complessivo.

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