Sì alla condanna per bancarotta semplice documentale a carico dell’amministratore della società fallita. E la colpa è della capitalizzazione dei costi indicata dalle scritture contabili senza che sia soddisfatto il requisito dell'utilità pluriennale: spalmare i costi di consulenze e spese notarili nel tempo consente all'azienda di esporre nell'esercizio costi minori di quelli effettivi e dunque ne falsa il risultato. È quanto emerge dalla sentenza n. 10100/18, pubblicata il 6 marzo dalla quinta sezione penale della Cassazione.