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La crisi di liquidità non esonera dall’Iva

Pubblicato il 13 marzo 2018 Il Sole 24 Ore; Italia Oggi

L’omesso versamento dell’Iva può essere attribuito a forza maggiore solo quando derivi da fatti non imputabili all’imprenditore, a cui lo stesso non abbia potuto porvi rimedio per cause estranee alla sua volontà. È pertanto irrilevante la cosiddetta “crisi di liquidità” del debitore alla scadenza del termine per operare il versamento dell’Iva, poiché il debitore ha l’obbligo non solo di accantonare le risorse necessarie per l'adempimento dell'obbligazione tributaria, ma anche di adottare tutte le iniziative per provvedere alla corresponsione del tributo. Sono le principali conclusioni cui è giunta la Terza sezione penale della Corte di cassazione, con la sentenza n. 11035/2018 depositata ieri, conformandosi ad altre precedenti pronunce di legittimità.

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Scadenza del 30 settembre 2025
Iva Comunicazione liquidazioni periodiche

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Imposta di bollo trimestrale fatture elettroniche

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