Non sono deducibili i contributi a una Cassa di assistenza sanitaria che coincidano o siano molto vicini all’importo della prestazione rimborsata al lavoratore. L’Agenzia delle entrate, con la circolare n. 5/E del 28 marzo, dedicata a welfare e premi di risultato, censura la pratica delle cosiddette Casse-lavatrici: il sistema, in pratica, funziona in modo che il valore del servizio corrisposto al lavoratore non sia superiore all’importo dei contributi versati.