È inammissibile il ricorso cosiddetto sandwich redatto attraverso la tecnica del copia-incolla di interi atti e documenti, senza alcuno sforzo di selezione o rielaborazione dei loro contenuti. Nell’ambito di un ricorso, infatti, soltanto una compiuta esposizione dei fatti risponde all’esigenza di consentire ai giudici di legittimità di acquisire una conoscenza chiara e completa della questione e della fondatezza o meno delle censure sottoposte al loro giudizio. È quanto ha statuito la Corte suprema con la sentenza n. 8245, depositata il 4 aprile 2018.