Parola d’ordine, welfare declinato sulla salute e sicurezza dei lavoratori. Arriva dall’Inail il nuovo bando destinato alle imprese “virtuose” che potranno accedere ai 250 milioni messi in palio per la tutela sui luoghi di lavoro.
Lo stanziamento si articola su cinque assi di finanziamento su temi che vanno dai rischi da movimentazione di carichi, all’adozione di modelli organizzativi e di responsabilità sociale, fino a progetti sempre indirizzati alla tutela della salute dei lavoratori anche attraverso la riduzione di emissioni inquinanti e dei rischi di infortunio.
Non tutte le imprese possono accedere agli assi di finanziamento predisposti dal bando Inail. Così, ad esempio, gli enti del terzo settore possono presentare la richiesta soltanto per l’asse 2 «movimentazione manuale dei carichi», mentre l’asse 5 è destinato esclusivamente alle imprese di piccola dimensione (comprese quelle individuali) operanti nel settore della produzione agricola primaria e iscritte alle camere di commercio territoriali.
Particolare attenzione va dedicata all’asse 1, i cui fondi sono erogati per l’adozione di modelli organizzativi e di responsabilità sociale. In tal senso, il bando Inail potrebbe rappresentare l’occasione per incentivare l’adozione del modello ex Dlgs 231/2001 anche tra le aziende di dimensioni contenute.
L’asse 3 prevede finanziamenti per progetti destinanti alla bonifica da materiali contenenti amianto mentre l’asse 4 per le imprese operanti in specifici settori di attività, in particolari quelli del legno e dei materiali ceramici, contraddistinte dal codice Ateco: C16, C23.2, C23.3, C23.4.
Potrà essere presentata domanda sul sito Inail entro e non oltre il 31 maggio 2018. Il richiedente dovrà accedere ad un modulo informativo ed inserire i dati relativi all’impresa e al progetto. Tali informazioni riguardano i parametri che determinano poi i punteggi, la cui somma definisce la soglia di ammissibilità pari a 120 punti. Tra i parametri che determinano i punteggi, sono favorite le imprese di minori dimensioni.
La documentazione a corredo della domanda potrà essere presentata entro 30 giorni dall’invio della richiesta e, ricevuta la comunicazione di esito positivo, inizierà a decorrere il termine massimo di un anno entro cui l’impresa ammessa dovrà concludere le attività finanziate e rendicontare le spese sostenute (il termine è prorogabile fino a sei mesi).
L’impresa richiedente dovrà indicare al momento della domanda l’effettivo costo del progetto e la liquidazione del saldo avverrà a valle dell’esito positivo delle verifiche tecniche ed amministrative.
Tuttavia, se in fase di rendicontazione risulterà un’incompleta o parziale realizzazione del progetto, il contributo sarà erogato soltanto per la parte effettivamente realizzata, sempreché compiuta nel rispetto delle condizioni del bando. A tal fine, le opportune verifiche potranno essere effettuate anche mediante sopralluoghi.
Il contributo è erogato a fondo perduto e coprirà il 65% degli importi ritenuti ammissibili al netto dell’Iva (il mero acquisto di macchine o trattori costituiscono spese ammissibili nei limiti dell’80 per cento del prezzo).
I fondi sono assegnati secondo l’ordine di presentazione, fino ad esaurimento delle risorse disponibili. L’ammontare del finanziamento dipenderà dall’asse scelto: per gli assi 1, 2 e 3 è di 130.000 euro, per l’asse 4 è di 50.000 euro, mentre per l’asse 5 è di 60.000 euro. Salvo alcune eccezioni per l’asse 5, è prevista un’anticipazione del 50% del contributo per importi superiori a 30.000 euro, previo rilascio di garanzia fidejussoria.