Via libera, seppure con diverse osservazioni, da parte del Garante della privacy al decreto che coordina il nuovo sistema della tutela dei dati, operativo da domani, con la legislazione nazionale sulla riservatezza. Il Garante ha sollevato alcune obiezioni. A partire dalle tanto discusse sanzioni penali, fatte rivivere nell’ultima versione del decreto. L’invito del Garante al Governo è di prevedere la sanzione penale non solo in presenza del dolo da profitto, ma anche di quello da danno. Un’altra segnalazione del Garante ha riguardato il tempo di conservazione dei dati di traffico telefonico e telematico, fissati in 72 mesi dalla L. 167/2017, tempistica confermata dal decreto. Tra le altre osservazioni contenute nel parere, c’è anche quella sui minori. Il Regolamento ha previsto che i ragazzi possano, quando utilizzano internet, dare il consenso all’uso dei propri dati personali (per esempio, quando scaricano una app) solo dopo i 16 anni. Si segnala, infine, il rilievo circa i tempi assegnati all’Autorità per revisionare le attuali autorizzazioni generali: secondo il Garante sono “troppo esigui”. Tutto dovrebbe avvenire entro 90 giorni dal momento in cui il decreto entrerà in vigore. La proposta è di allungare di 4 mesi.