È legittima la sanzione per infedele dichiarazione al socio accomandante per il maggior reddito derivante dall’accertamento sulla società: pur non essendo amministratore, era tenuto a un obbligo di vigilanza delle attività sociali, con la conseguenza che risulta sussistente la colpa. A precisarlo è la Corte di Cassazione con la sentenza 20099 depositata ieri.