Notizia

Dimissioni senza valore se firmate sotto stress

Pubblicato il 22 novembre 2018 Il Sole 24 Ore; Italia Oggi

In un contesto ambientale connotato da forte stress ed insoddisfazione, sono nulle le dimissioni del lavoratore esposto ad una condizione transitoria di notevole turbamento psichico che impedisca la formazione di una volontà cosciente e consapevole sulle effettive conseguenze che derivano dalla rinunzia al posto di lavoro. Ad avviso della Cassazione (sentenza n. 30126/18 , depositata ieri), lo stato di temporanea alterazione dell’equilibrio psichico in cui versa il lavoratore è condizione sufficiente per l’annullamento dell’atto delle dimissioni, senza che a tal fine sia necessaria l’esistenza di un conclamato stato di incapacità di intendere e volere.
La Cassazione afferma in modo chiarissimo che l’annullamento delle dimissioni non presuppone una totale esclusione della capacità volitiva, essendo sufficiente un notevole turbamento psichico che impedisca o, quantomeno, riduca la capacità di percezione del lavoratore in ordine alle conseguenze che, sul piano occupazionale e del mantenimento familiare, possono derivare dalla decisione di privarsi del posto di lavoro. Posto che il diritto al lavoro riceve una protezione di rango costituzionale, aggiunge la Corte, la decisione unilaterale del dipendente di rinunciare al rapporto d’impiego impone di valutare con particolare rigore tutti gli elementi – sia quelli inerenti al contesto aziendale, sia quelli intrinseci alla sfera emotiva e personale del lavoratore - che possono incidere sulla piena capacità di discernimento e comprensione delle conseguenze che derivano da tale azione.
Il caso sul quale è stata chiamata a pronunciarsi la Cassazione era relativo alle dimissioni che il dipendente di un ente comunale aveva rassegnato, in un momento di forte alterazione emotiva, a valle di una condizione ambientale connotata da forte stress e insoddisfazione. Il lavoratore ha manifestato, in seguito, la volontà di revocare le dimissioni, ma il Comune non ha ritenuto questa iniziativa giuridicamente vincolante, inducendo il dipendente a chiedere l’annullamento delle dimissioni al Tribunale.
In primo e secondo grado, la domanda del lavoratore è stata rigettata, ritenendosi che la dichiarazione di invalidità delle dimissioni presupponesse una totale esclusione della capacità psichica e volitiva. La Cassazione ribalta questa valutazione e osserva che l’indagine sulla consapevolezza delle dimissioni va condotta con rigore e impone di accertare l’incondizionata volontà del lavoratore di risolvere il rapporto di impiego. In questo contesto, conclude la Corte, l’annullamento delle dimissioni non presuppone la totale privazione della capacità intellettiva, ma è compatibile con un transitorio turbamento psichico che impedisca, o alteri, la formazione di una volontà cosciente.

Prossime scadenze

Calendario
Scadenza del 16 dicembre 2024
Iva Liquidazione mensile

Liquidazione IVA riferita al mese di novembre e versamento dell’imposta dovuta.

Scadenza del 16 dicembre 2024
Irpef Ritenute alla fonte redditi di lavoro dipendente e assimilati

Versamento delle ritenute operate a novembre relative a redditi di lavoro dipendente e assimilati (collaboratori coordinati e continuativi – codice tributo 1001).

Scadenza del 16 dicembre 2024
Irpef Ritenute alla fonte redditi di lavoro autonomo

Versamento delle ritenute operate a novembre per redditi di lavoro autonomo (codice tributo 1040).

Scadenza del 16 dicembre 2024
Ritenute alla fonte condomini

Versamento delle ritenute (4%) operate a novembre da parte dei condomini per le prestazioni derivanti da contratti d’appalto / d’opera effettuate nell’esercizio di impresa ...