Un po’ più di tempo per l’obbligo di adozione di sindaco o revisore. Indici di criticità rivisti e resi più flessibili. Incentivi penali precisati per l’imprenditore che si attiva per ridurre l’impatto della crisi. Stretta sui trasferimenti di comodo della sede d’impresa. Concordato in continuità indiretta agevolato. Concordato minore omologato anche senza adesione delle Entrate. Sono solo alcune delle più significative modifiche introdotte nella versione finale del D.Lgs.di riforma della L.F. che nelle prossime ore approderà in CdM per l’approvazione finale. Nel dettaglio, si prevede un arco di tempo di 9 mesi dalla data di pubblicazione in Gazzetta della riforma per l’adeguamento degli statuti delle Srl e delle cooperative. Il decreto estende infatti il vincolo di adozione dell’organo di controllo interno, sindaco o revisore, legandolo al superamento di un parametro (non è stata accolto il suggerimento di Confindustria di un abbinamento dei requisiti) di attivo, oppure di ricavi o ancora di numero di dipendenti. Sul fronte degli incentivi penali per indurre l’imprenditore a percorrere vie meno traumatiche per chiudere la crisi, la versione finale del decreto introduce una precisazione, che va oltre l’ipotesi della speciale tenuità, sull’attenuante con riduzione della pena sino alla metà. La circostanza scatterà quando il danno provocato da chi presenta tempestivamente istanza all’organismo di composizione assistita o domanda di accesso alle procedure di regolazione da cui deriva una procedura di liquidazione giudiziale o di concordato preventivo o, infine, viene omologato un accordo di ristrutturazione, non supera i 2 milioni di euro e l’attivo a disposizione permette di pagare almeno un quinto dell’ammontare dei crediti chirografari.