La Corte di Cassazione, con l'ordinanza 673/2019, ha statuito che è nullo l'accertamento fiscale nel caso in cui la GdF abbia acquisito le carte senza l'autorizzazione del pubblico ministero nei locali che sono allo stesso tempo la casa e la sede dell'impresa. E non conta che sia stato lo stesso contribuente a consegnare i documenti ai militari. Il domicilio è inviolabile e sono specifiche le preclusioni previste dalla normativa fiscale che impongono il mandato preventivo del pm: risulta dunque irrilevante che nell'ordinamento tributario non esista un principio generale di inutilizzabilità degli elementi di prova acquisiti in modo illegittimo.