Per il corrente anno è fissato ad euro 48,74 il minimo giornaliero di retribuzione (corrispondente al 9,5% dell'importo del trattamento minimo mensile di pensione) utilizzabile per il calcolo della contribuzione previdenziale ed assistenziale: lo rende noto l'Inps nella tradizionale circolare di inizio anno (Inps, circ. 25 gennaio 2019, n.6).
Rispetto all'anno precedente si registra pertanto un incremento pari all'1,1%, pari alla variazione percentuale ai fini della perequazione automatica delle pensioni calcolata dall'Istat nel 2018.
Il minimo sopra specificato vale per la generalità dei lavoratori dipendenti.
Per i lavoratori part-time il minimale si parametra all'orario normale settimanale: ad esempio, se l'orario normale è di 40 ore su sei giorni il minimale orario è pari ad euro 7,31 (€ 48,74 x 6/40); se di 36 ore su 5 giorni sarà di euro 6,77 (€ 48,74 x 5 /36) ecc.
Il tetto della prima fascia di retribuzione annua, superato il quale si versa una aliquota aggiuntiva del 1%, sale quest'anno a euro 47.143,00, (in dodicesimi, per la applicazione della mensilizzazione, pari a euro 3.929,00).
Aumenta anche il massimale annuo della base contributiva e pensionabile per i lavoratori iscritti successivamente al 31 dicembre 1995 a forme pensionistiche obbligatorie e per coloro che optano per la pensione con il sistema contributivo, per il 2019 pari a euro 102.543,00.
Come noto se, nel corso dell'anno si verifica il raggiungimento del massimale, nei mesi successivi l'imponibile si azzera.
Oltre tale limite per gli iscritti a forme pensionistiche obbligatorie dopo il 31 dicembre 1995 è dovuto il contributo di solidarietà (pari al 5%, di cui la metà a carico del lavoratore).
Variazioni anche nell'importo dell'indennità di maternità obbligatoria a carico del bilancio dello Stato (art. 78, Dlgs n. 151/2001), che nel 2019 è pari ad euro 2.132,39.
Si ricorda, infine, che i datori di lavoro che non hanno potuto tener conto dei nuovi valori per il versamento dei contributi relativi a gennaio 2019 possono procedere alla regolarizzazione entro il prossimo 16 aprile.
Operativamente i datori che utilizzano il sistema Uniemens calcoleranno le differenze tra le retribuzioni imponibili in vigore al 1° gennaio e quelle effettivamente assoggettate a contribuzione, portandole ad incremento delle retribuzioni imponibili individuali del mese in cui è effettuata la regolarizzazione.