Dal 1° gennaio 2019 i minimi e i forfettari possono continuare a “certificare i corrispettivi”, utilizzando le fatture fiscali pre-numerate. Dal 1° gennaio 2020, se obbligati a certificare i corrispettivi, dovranno procedere all’invio telematico dei corrispettivi giornalieri e al rilascio del relativo “documento commerciale”, cartaceo o elettronico (articolo 2, comma 1, D.lgs. 127/2015 e decreto 7 dicembre 2019). Ne deriva che non potrebbero più emettere lo scontrino o la ricevuta fiscale e la fattura pre-numerata. Per gli altri, l’addio alla fattura fiscale pre-numerata è partito già dal 1° gennaio 2019. Alternativamente alle fatture immediate cartacee o elettroniche, tutti i contribuenti obbligati a “certificare i corrispettivi” (anche non minimi o forfettari), possono emettere fattura differita se rilasciano al cliente uno scontrino parlante o una ricevuta fiscale, a patto che nella fattura vengano riportati gli estremi dello scontrino parlante o ricevuta (faq n. 45/2018).