La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 13334/2019, ha affermato che i prelievi dal conto corrente che l'imprenditore non è in grado di giustificare contano come ricavi non dichiarati. Sebbene non costituiscano da sole fonte di prova del reato fiscale, le movimentazioni di contante “devono essere valutate liberamente dal giudice penale unitamente a elementi di riscontro che diano certezza dell'esistenza della condotta criminosa”. Per vincere la presunzione legale, il contribuente deve dimostrare che le somme sono state inserite nel calcolo della base imponibile, oppure che sono estranee alla produzione del reddito.