La risposta 83 del 26 marzo 2019 dell'agenzia delle Entrate risolve alcune questioni sulla spettanza del credito d'imposta in caso di ricerca commissionata da un soggetto estero a una società italiana.
Tale intervento intende penalizzare le delocalizzazioni di attività dall'estero all'Italia solo apparenti, e riconoscere l'agevolazione solo ad attività che siano svolte ed abbiano una ricaduta sul territorio dello Stato. Pertanto ai fini dell’agevolazione vengono individuati i seguenti punti chiave: il commissionario italiano deve avere personale, locali e attrezzature in Italia adeguati a svolgere e coordinare il progetto di ricerca e può ragionevolmente avvalersi dell'agevolazione oltre che per il costo dei propri dipendenti anche dei costi sostenuti per la consulenza da parte di soggetti terzi italiani che non hanno i requisiti (professionisti o altre imprese che non svolgono un sottoprogetto); il commissionario italiano può utilizzare altri subcommissionari residenti che svolgano la loro attività «in laboratori o strutture situati nel territorio dello Stato».