La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 14101 ha affermato che per la configurabilità del reato di autoriciclaggio, il provento del reato presupposto può consistere non soltanto in un incremento del patrimonio ma anche in un risparmio di imposte dovute in quanto, comunque, il patrimonio del contribuente ne riceve un vantaggio economicamente apprezzabile. In tal senso, i reati di falso possono assumere le «vesti» di reato presupposto solo in quei casi in cui dal falso derivi, come immediato effetto, un provento di natura patrimoniale per il contribuente/agente, idoneo, successivamente, a essere «riciclato».