A fine mese scade la possibilità di entrare nella rottamazione-ter, beneficiando dell’azzeramento di sanzioni e interessi di mora. Ma è anche l’ultimo appello per ripristinare eventuali dilazioni pregresse. Entro il 30 aprile, si possono definire anche le partite oggetto della rottamazione-bis, per le quali non sono state versate le rate in scadenza al 7 dicembre 2018. In tale eventualità, il periodo di pagamento si riduce a 3 anni, in luogo dei 5 ordinari. Cambia la disciplina delle dilazioni esistenti alla data della domanda: è stabilito che, al 31 luglio 2019, le dilazioni pregresse sono revocate a prescindere dal versamento della prima rata della rottamazione. Nel contempo, è precisato che con la trasmissione dell’istanza sono sospesi i pagamenti delle rate della dilazione ordinaria che scadono fino al 31 luglio 2019. Con la trasmissione della domanda si anticipano una parte dei benefici di legge. Non si è considerati morosi sia ai fini del rilascio del Durc che della regolarità fiscale del debitore. Le procedure esecutive in corso sono bloccate e non possono proseguire, salvo che non si sia già tenuto il primo incanto con esito positivo.