Le sottili sfumature a cui si presta l’interpretazione della clausola antielusiva generale contenuta nell’articolo 10-bis dello Statuto del contribuente fa sì che anche operazioni apparentemente prive di criticità possano essere giudicate abusive. Ne è prova la risposta n. 341/2019 che analizza se sia in contrasto con la ratio della disciplina sulla rivalutazione delle partecipazioni (articolo 5, L. 448/2001) - e sia quindi potenzialmente elusivo - il complesso di operazioni con cui i soci persone fisiche che abbiano effettuato la rivalutazione fuoriescano dalla compagine societaria mediante la cessione delle proprie partecipazioni a una holding posseduta dai soci “superstiti” e la holding - anche attraverso una fusione con indebitamento che coinvolga la società target - finanzi l'acquisto utilizzando riserve di utili della target stessa. L'Agenzia delle entrate individua un utilizzo delle disposizioni agevolative sulla rivalutazione delle partecipazioni non conforme alla “ratio” delle norme stesse e quindi suscettibile di generare un indebito vantaggio tributario.