Le modifiche ai reati tributari, previste nel Decreto Fiscale, in molte ipotesi trovano un’immediata applicazione. Ipotizzando la conversione in legge nel mese di dicembre, sicuramente tutti i reati dichiarativi nelle rispettive nuove versioni interesseranno le dichiarazioni del prossimo anno (relative al periodo d’imposta 2019). E infatti questi reati si consumano alla data di presentazione della dichiarazione, che quest’anno è il 30 novembre (2 dicembre). Con riferimento a queste dichiarazioni, da presentare entro il prossimo mese, gli eventuali delitti di dichiarazione fraudolenta mediante utilizzo di false fatture (articolo 2, D.Lgs. 74/2000), dichiarazione fraudolenta mediante altri artifici (articolo 3), dichiarazione infedele (articolo 4) seguono le attuali regole (pene più miti e soglie più basse) e non quelle più stringenti previste dal decreto. Per quanto concerne invece le false fatture, trattandosi di un reato che si consuma con il semplice rilascio del documento, le nuove norme troveranno immediata applicazione. In sostanza, chi emetterà una falsa fattura dopo 15 giorni successivi all’entrata in vigore della legge di conversione, andrà incontro immediatamente alla più grave reclusione da 4 a 8 anni (sempre che gli elementi fittizi siano superiore a 100.000 euro per periodo di imposta).