La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 222/2020, ha statuito che l’imprenditore che non agisce in giudizio per riscuotere dai clienti il saldo delle fatture emesse rischia una condanna per frode fiscale. Si presume, infatti, che le operazioni siano fittizie. Inoltre, è rilevante la circostanza per cui il contratto alla base della prestazione preveda un pagamento a sessanta giorni mentre sul titolo ci sia la dicitura rimessa diretta.