Il Mef chiude ogni spiraglio a un’applicazione posticipata della causa di esclusione sul cumulo dei redditi da lavoro oltre i 30.000 euro (re)introdotta per il regime forfettario dalla Legge di Bilancio. Nella risposta al doppio question time arriva l’ufficializzazione che la stretta è già operativa. «Le modifiche apportate al regime con la Legge di Bilancio per il 2020 non impongono alcun adempimento immediato - sottolinea il ministero - atto a garantire le condizioni abilitanti per la permanenza nel regime per i soggetti che nel 2019 avevano i requisiti per fruire del forfait». Per il Mef, «il requisito (20.000 euro di spese massime per lavoro dipendente o accessorio) e la causa di esclusione (non aver percepito più di 30.000 euro in qualità di lavoratore dipendente) impongono esclusivamente una verifica dell’eventuale superamento» di tali soglie. Secondo il Mef non è ravvisabile alcun contrasto con lo Statuto del contribuente (L. 212/2000) e pertanto non è applicabile la linea interpretativa stabilita dall’Agenzia dalle entrate con la circolare n. 9/E/2019 con cui era stata concessa maggiore flessibilità nella verifica sulla causa ostativa della detenzione di partecipazioni in Srl. In quella occasione era stato stabilito, infatti, che nel 2019 il contribuente poteva continuare ad applicare il regime forfettario nel 2019, ma avrebbe dovuto rimuovere la causa ostativa (la quota nella Srl) entro la fine del 2019, altrimenti sarebbe fuoriuscito dal 2020.