La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 9398/2020, ha ammesso la bancarotta anche in caso di fusione, quando il fallimento riguarda una sola delle società trasformate. Può infatti manifestarsi una condotta di distrazione, dal momento che i rapporti giuridici di cui è titolare ciascuna società non si estinguono ma si trasferiscono alla società che deriva dalla fusione. A patto che sia dimostrata con valutazione ex ante e in concreto la pericolosità dell’operazione di fusione per la società poi fallita.