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La settimana di Cigo si consuma anche con un solo lavoratore

Pubblicato il 22 aprile 2020 Il Sole 24 Ore; Italia Oggi;

Le nove settimane di integrazione salariale Cigo e Fondo di integrazione salariale concesse a causa del Covid-19, in relazione alla singola unità produttiva, sono a disposizione dell’azienda ed è quest’ultima a individuare quali e quanti dipendenti inserire. Ciò significa che se il datore di lavoro decide di collocare in cassa, per le intere nove settimane, un numero di dipendenti inferiori a quelli effettivamente necessari, perde il diritto, per gli esclusi, a fruire dell’aiuto; ferma restando la possibilità di integrare la domanda iniziale, inserendo altri lavoratori, ma sempre con riferimento al periodo già coperto dalla precedente domanda. Lo hanno ribadito i tecnici dell’Inps che si sono confrontati con i rappresentanti del Consiglio nazionale dei consulenti del lavoro.
Va rilevato, infatti, che il Dl 18/2020 – pur introducendo una specifica causale integrabile legata all’emergenza Covid - non ha apportato modifiche all’impianto di base (Dlgs 148/2015), se non per le parti espressamente derogate. Tra queste non figura la modalità di fruizione delle settimane autorizzate. Gli esperti dell’istituto forniscono anche un esempio in cui chiariscono che non è possibile fare una domanda con le nove settimane per un primo gruppo di lavoratori che parte il 1° marzo seguita da un’ulteriore istanza con decorrenza il 1° aprile. Ciò in quanto, in base alla prima domanda, le 9 settimane a disposizione dell’azienda si chiudono il 1° maggio. Chi si dovesse trovare in tale situazione può, dunque, integrare o annullare l’istanza.
Sempre in tema di Cig, è stato specificato che se l’azienda presenta una domanda integrativa, per esempio, per includere i dipendenti assunti dal 23 febbraio al 17 marzo, nel file Csv (che accompagna la richiesta) si possono includere solo i lavoratori aggiuntivi. In alternativa si può annullare la domanda e inoltrarla nuovamente inserendovi tutti i dipendenti.
Un’altra interessante risposta è stata fornita in merito all’applicazione della circolare 58/2009 che prevede l'utilizzo a giorni della cassa e che offre la possibilità di considerare fruita una settimana quando si usano 5 o 6 giorni (secondo l’orario applicato), anche dislocati in più settimane. Sul punto, l’ente di previdenza asserisce che la modalità va intesa come un criterio di flessibilità. Al termine del periodo di cassa, l’azienda conta le giornate e le trasforma in settimane ricordando che si considera fruita ogni giornata in cui almeno un lavoratore, anche per un’ora soltanto, sia stato posto in Cig, indipendentemente dal numero di dipendenti in forza all’impresa. L’istituto ha reso disponibile un foglio Excel con cui eseguire il calcolo.

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