Per applicare il contributo a fondo perduto per imprese e lavoratori autonomi è necessario vagliare alcuni dati passando continuamente dal settore Iva a quello delle imposte dirette. I soggetti interessati sono di tre tipologie: imprese commerciali, agricole e lavoratori autonomi, a condizione che siano titolari di partita Iva (precisazione rilevante solo per i lavoratori autonomi, visto che negli altri due casi la titolarità di partita Iva è un prerequisito). Va verificato il limite massimo di ricavi o compensi prodotti nel 2019, il cui ammontare non può superare i 5 milioni di euro (per i titolari di reddito agrario il perimetro normativo è l’articolo 32, Tuir). I soggetti che potenzialmente avrebbero diritto alle indennità previste dagli articoli 28,38 e 44, D.L. 18/2020, se sono stati esclusi da questi bonus perché non hanno i requisiti richiesti dalle norme, dovrebbero poter accedere al contributo a fondo perduto. Elemento fondamentale da verificare è la riduzione di fatturato o di corrispettivi tra il mese di aprile 2019 e il mese di aprile 2020, che dev’essere almeno di un terzo. Il dato della differenza di fatturato tra aprile 2019 e aprile 2020 è fondamentale anche per calcolare concretamente il contributo. Dal punto di vista contabile e reddituale, il contributo va classificato tra quelli in conto esercizio e va allocato alla voce A5 del Conto economico, rispettando il principio di competenza.