Il Decreto Rilancio ha introdotto la possibilità di trasformare le detrazioni Irpef o Ires in crediti d’imposta compensabili orizzontalmente in F24 dallo stesso contribuente. Per alcune specifiche detrazioni fiscali Irpef o Ires, sostenute negli anni 2020 e 2021, i contribuenti, in luogo dell’utilizzo diretto della detrazione (cioè tramite il suo scomputo in dichiarazione dei redditi, in maniera verticale dalla stessa tipologia di imposta), potranno optare alternativamente tra: la «trasformazione del corrispondente importo in credito d’imposta», compensabile orizzontalmente dallo stesso contribuente, «con facoltà di successive cessioni ad altri soggetti, ivi inclusi istituti di credito e altri intermediari finanziari»; un «contributo, sotto forma di sconto sul corrispettivo dovuto fino ad un importo massimo pari al contributo stesso, anticipato dal fornitore» e da «quest’ultimo recuperato sotto forma di credito d’imposta, con facoltà di successiva cessione del credito ad altri soggetti, ivi inclusi istituti di credito e altri intermediari finanziari». Con la detrazione diretta in dichiarazione, il contribuente ha l’obbligo di ripartire il bonus in più anni (5 o 10). Se il contribuente si limita a trasformarlo in credito d’imposta (senza cessione), può usarlo per compensare imposte diverse, anche l’Irap, l’Imu, oltre che l’Inps dipendenti, commercianti, artigiani o agricoltori.