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Acconti Irpef e Irap, il rinvio consente i calcoli a posteriori

Pubblicato il 14 novembre 2020 Il Sole 24 Ore; Italia Oggi;

Il differimento della seconda rata dell’acconto al prossimo anno, oltre ad avere un effetto finanziario immediato, consente anche di calcolare l’importo dovuto con il metodo previsionale “a posteriori”, quindi dopo aver determinato l’imposta dovuta per il 2020. Il decreto fiscale collegato alla Legge di Bilancio 2020 ha modificato le 3 rate dell’acconto per i soggetti Isa, forfettari, minimi e per coloro che partecipano a società trasparenti, stabilendole entrambe nella misura del 50% (anziché al 40% e 60%, come per gli altri contribuenti). Inoltre, la cancellazione del primo acconto Irap attuata dal Decreto Rilancio n. 34/2020 obbliga a un ulteriore conteggio per determinare il secondo acconto, perché la prima rata teorica – in quanto non versata – è espressamente esclusa dal saldo Irap 2020. L’Agenzia delle entrate ha chiarito con la circolare n. 27/E/2020 che il conteggio della seconda rata di acconto può essere fatto applicando il minor valore tra il calcolo storico e quello previsionale. In entrambe le ipotesi, per i soggetti Isa il primo acconto “figurativo” da sottrarre al saldo non può mai eccedere il 50% dell’importo complessivamente dovuto a titolo di Irap per il periodo d’imposta 2020, calcolato – in linea generale – secondo il metodo storico. Sempreché quest’ultimo non sia superiore alla cifra effettiva da corrispondere.

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