Il provvedimento dell’Agenzia delle entrate del 23 novembre sulla documentazione di transfer pricing, che si basa sul D.M. 14 maggio 2018 e sulle Linee guida Ocse del 10 luglio 2017, imporrà per il 2020 di ripianificare l’impostazione di tale documentazione. Da un lato, infatti, formalmente cambia l’assetto delle informazioni richieste, il che richiede di aggiornare i format finora utilizzati. Ma si nota anche un arricchimento sostanziale delle informazioni, che sembra andare verso un’analisi ulteriormente approfondita. Passando alla documentazione nazionale, nel capitolo 2 sulle operazioni infragruppo trova spazio l’informazione sulle rettifiche di comparabilità, sulle strategie di ricerca (database utilizzati), sull’intervallo di valori e sul posizionamento all’interno di questo, che sembra aprire spazio al fatto di non doversi appiattire sulla sola mediana (in linea con l’articolo 6, D.M. 2018). Viene poi dato spazio nel capitolo 3 alle informazioni finanziarie con bilanci e relazioni di certificazione, prospetti di riconciliazione col bilancio d’esercizio e dati finanziari dei comparables utilizzati. Importante novità è il fatto che il masterfile e la documentazione nazionale devono essere firmati dal legale rappresentante del contribuente o da un suo delegato mediante firma elettronica con marca temporale da apporre entro la data di presentazione della dichiarazione dei redditi.