Il 1° luglio entreranno in vigore le nuove regole per l’e-commerce. Chi vende a privati in altri paesi UE intervenendo nel trasporto (come prevede la disciplina per le vendite a distanza), deve considerare che, superata la soglia unica, netto Iva, di 10mila euro, l’Iva è dovuta nello Stato d’arrivo dei beni. Il nuovo limite va calcolato sommando le vendite effettuate in tutti i paesi Ue (non ci sono più soglie per singolo Paese) ed è dunque facile superarlo. La tassazione a destino non scatta se il limite non è stato superato nell’anno precedente e fintanto che non è superato in quello in corso. A oggi non è stato detto se occorra riferirsi alle vendite 2020 e a quelle dei primi sei mesi del 2021. Se l’operatore ha aperto una posizione Iva per spostare beni in un deposito di un altro Stato Ue ai fini di successive cessioni “in loco”, le novità in arrivo non incidono, visto che riguardano le vendite a distanza intra Ue con trasferimento da uno Stato all’altro e non quelle di beni già ubicati in altro Stato.