L’INPS, nel messaggio n. 4027 del 18 novembre 2021, torna ad occuparsi delle tutele previste, nel corso dell’emergenza sanitaria da Coronavirus, per i lavoratori in quarantena e per i lavoratori cosiddetti “fragili”. L’equiparazione a malattia del periodo trascorso in quarantena con sorveglianza attiva o in permanenza domiciliare fiduciaria con sorveglianza attiva, dai lavoratori del settore privato, viene infatti riconosciuta fino al 31 dicembre 2021. La tutela, introdotta dal decreto Cura Italia, prevede l’equiparazione a malattia dei periodi di assenza dal lavoro dovuti a quarantena con sorveglianza attiva o permanenza domiciliare fiduciaria con sorveglianza attiva o di quarantena precauzionale, disposti dall'operatore di sanità pubblica. Ai lavoratori aventi diritto alla tutela previdenziale della malattia INPS viene quindi erogata l'indennità previdenziale e la relativa contribuzione figurativa.
Il lavoratore interessato ha prodotto o dovrà produrre, per i futuri eventi, con le modalità ordinariamente previste, il certificato di malattia attestante il periodo di quarantena nel quale il medico curante è tenuto a indicare, se disponibili, gli estremi del provvedimento emesso dall’operatore di sanità pubblica.
A tal fine è stato previsto un ulteriore stanziamento di risorse, nel limite massimo di spesa di 663,1 milioni di euro per l'anno 2020 e di 976,7 milioni di euro per l'anno 2021, che consentirà di finanziare la misura dando priorità agli eventi cronologicamente anteriori.