Con la circolare 15350 del 2 dicembre 2021 , il ministero dell’Interno si occupa, tra le altre cose, delle mense aziendali, autorizzandovi l’accesso anche ai lavoratori non vaccinati, in presenza del solo green pass (con tampone negativo) anziché del super green pass come per i ristoranti.
A prescindere dalla natura dello strumento utilizzato che si trova a integrare la norma di legge (la circolare ministeriale che ovviamente impegna unicamente gli organi preposti a eventuali controlli), la presa di posizione - certamente comprensibile per evitare ulteriori conflitti nelle aziende con lavoratori e sindacati - appare in contrasto con le Faq governative del luglio scorso ove le mense aziendali erano state equiparate a tutti gli effetti ai ristoranti con l’obbligo per i non vaccinati di accedervi (già allora) solo in presenza di green pass e quindi con tampone negativo.
In coerenza con l’allora decisione di luglio, pertanto, le mense aziendali (equiparate allora ai ristoranti) richiederebbero oggi il super green pass e sarebbero precluse ai dipendenti non vaccinati pure in presenza di tampone negativo (come avviene nei ristoranti italiani a partire dal 6 dicembre).
Si può parlare quindi di un revirement intelligente e certamente apprezzabile del Governo per evitare discriminazioni a danno dei lavoratori non vaccinati, disinnescando alla base potenziali conflitti con i sindacati all’interno delle aziende in un periodo ancora complesso.
Cosi facendo si riconosce, peraltro correttamente, anche da un punto di vista medico-sanitario che non vi è rischio di contagio allorché dipendenti vaccinati e non vaccinati (con tampone negativo ogni 48 ore) pranzano o cenano fianco a fianco in mensa pure in applicazione del principio di precauzione, riconoscendo così che i Protocolli di prevenzione applicati nelle aziende hanno funzionato bene, prevenendo i contagi fra lavoratori nel rispetto delle misure sanitarie concordate con le organizzazioni dei lavoratori e ancora oggi applicate (distanziamento, mascherine, sanificazioni, pulizia delle mani eccetera).
Bell’esempio, si può dire, di concertazione positiva nell’interesse superiore della salute individuale e collettiva garantita dall’articolo 32 della Costituzione.