Sarà a regime dal 1° aprile, salvo proroghe dell’ultimo minuto, il regime “ordinario” di accesso al FIS, il Fondo di integrazione salariale, riformato dalla Legge di Bilancio 2022. Finiranno infatti le agevolazioni procedurali previste fino al 31 marzo 2022 per far fronte all’emergenza Covid.
Fino al 2021, il FIS aveva come scopo quello di erogare ammortizzatori sociali ai datori di lavoro che operavano in settori non rientranti nel campo di applicazione dell’integrazione salariale ordinaria (CIGO) né in quello della straordinaria (CIGS), per i quali non erano stati costituiti i Fondi bilaterali di solidarietà previsti dagli arti-coli 26, 27 e 40, D.Lgs. 148/2015.
Dal 2022, la Legge di Bilancio ha dato una nuova veste al FIS, intervenendo sul suo perimetro e su quello della Cigs: rientrano nell’ambito di quest’ultimo ammortizzatore le aziende di qualsiasi settore di attività con più di 15 dipendenti nel semestre precedente. La copertura del FIS è stata estesa anche alle aziende con un solo dipendente ma sono state limitate le causali integrabili: la prestazione a carico del FIS è una sola e ha cambiato nome, da assegno ordinario ad assegno di integrazione salariale. Inoltre, non è più previsto l’assegno di solidarietà.