La riforma unionale delle aliquote Iva diventa effettiva. Gli Stati membri hanno tempo fino al 31 dicembre 2024 per adeguare le proprie aliquote, in particolare quelle ridotte, ai nuovi parametri introdotti sul piano europeo. La riforma valorizza il settore del digitale e delle fonti energetiche rinnovabili e individua una tassazione Iva specifica da poter adottare nelle situazioni eccezionali e di emergenza. Nel percorso verso la tassazione nello Stato membro di destinazione si inserisce la Direttiva (UE) 2022/542 del 5 aprile diretta a garantire una maggiore flessibilità agli Stati membri nella fissazione delle aliquote Iva pur ponendo alcuni paletti. L’obiettivo del Legislatore europeo è quello di garantire a tutti i Paesi UE le stesse possibilità di applicare le aliquote ridotte, obiettivo che viene realizzato in via definitiva consentendo a tutti gli Stati di applicare a determinati beni e servizi (quelli dell’allegato III alla Direttiva 2006/112/CE) un massimo di due aliquote ridotte pari almeno al 5%, un’aliquota ridotta inferiore al minimo del 5% e un’esenzione con diritto a detrazione dell’Iva a monte.