La Corte di Giustizia europea (causa C-426/20) ha ribadito la portata ampia ed espansiva delle norme comunitarie che vietano ogni tipo di differenziazione nel trattamento economico e normativo applicato verso i somministrati, a parità di mansioni svolte dai lavoratori assunti direttamente dalle imprese, affermando che una regola nazionale che preveda un differente – e meno remunerativo – meccanismo di calcolo delle ferie e della relativa indennità dovuta in caso di mancato godimento sia in palese contrasto con il principio di parità di trattamento dei lavoratori somministrati.