Entro il prossimo 1° agosto dovrà essere recepita la c.d. «direttiva trasparenza». La direttiva persegue lo scopo di garantire la conoscenza delle condizioni di lavoro a tutti coloro che nel territorio dell’Unione Europea hanno appunto un rapporto di lavoro. Secondo la nuova disciplina, è ampia la platea dei contratti interessati dagli obblighi informativi. Le nuove regole dovrebbero applicarsi a tutti i contratti di lavoro subordinato, a prescindere dalla durata (quindi, sia a tempo determinato, sia indeterminato), dal regime orario (sono inclusi i rapporti part-time e quelli intermittenti) e dall’eventuale triangolazione con agenzie per il lavoro (sono compresi anche i rapporti stipulati nell’ambito della somministrazione di personale). Dovranno essere comunicate le informazioni tipiche del rapporto, come la tipologia contrattuale, il nome del datore, la sede di lavoro, la data di inizio e, se a termine, di fine rapporto, il periodo di prova - se previsto - l’inquadramento del lavoratore (categoria, livello e qualifica o, in alternativa, la descrizione sommaria del lavoro), la programmazione dell’orario ordinario di lavoro.