L’Agenzia delle entrate, con il provvedimento direttoriale n. 188987/2022 del 1° giugno scorso ha approvato il modello di richiesta e le istruzioni per il riversamento spontaneo dei crediti d’imposta R&S. La presentazione del modello deve avvenire entro il prossimo 30 settembre. Per il pagamento, invece, la scadenza è quella del 16 dicembre prossimo, con possibilità di scindere l’importo in 3 rate annuali (con interessi al tasso legale e sempre senza poter operare compensazioni), ma solo a condizione che l’importo del credito da riversare non sia stato oggetto di atto di accertamento o di recupero già notificato al 22 ottobre 2021 (e non definitivo a tale data) ovvero constatato con processo verbale già consegnato alla medesima data (in tali casi il versamento va operato in unica soluzione e per l’intero importo oggetto di recupero, accertamento o contestazione). Molte sono le peculiarità di questa procedura che la rendono poco attraente per i potenziali destinatari. In particolare, il concentrarsi (con reciproche interrelazioni dense di incognite) di 2 aspetti negativi:
- il fatto che il Legislatore nulla abbia previsto sul contenzioso in corso e con riferimento agli atti (non solo di recupero ma anche di riscossione) notificati alle imprese anteriormente (e al limite anche successivamente) all’invio della richiesta di sanatoria;
- e i tanti punti interrogativi che si addensano sugli effetti – in ambito amministrativo e penale – di un’adesione del contribuente a questa singolare procedura.